Sistemi di controllo

L'approccio classico

Per decenni, i Controllori Logici Programmabili (PLC) sono stati i cavalli di battaglia del controllo industriale, e a tutt'oggi sembrano ancora esserlo.

Queste unità computazionali specializzate vengono programmate utilizzando linguaggi visivi come i diagrammi ladder o i diagrammi a blocchi funzionali.


Diagrammi ladder

Ladder-schematics

Si tratta sostanzialmente dell'analogo di un circuito a relè; semplificando all'estremo, due relé in parallelo realizzano un'operazione logica OR, mentre due relé in serie realizzano un AND.


Diagrammi a blocchi

Block-schematics

Si connettono tra loro blocchi funzionali opportunamente scelti, per realizzare la logica desiderata. E' possibile combinare parti di logica ladder con parti di logica a blocchi.


Punti di forza, ma anche limitazioni

Questi due modi di progettare e realizzare le logiche di controllo hanno un aspetto fondamentale in comune: sono pensati per permettere a un progettista H/W di scrivere del S/W senza fargli utilizzare un linguaggio di programmazione.

Oltre a questo, i PLC hanno una serie indubbia di altri vantaggi. Tuttavia, con l'aumentare della complessità dei sistemi di controllo, gli approcci tradizionali alla programmazione dei PLC rivelano i loro limiti:

  • Astrazione limitata: le logiche complesse diventano poco maneggevoli nella logica ladder.
  • Debug: seguire il flusso logico attraverso più gradini della logica ladder può essere difficile.
  • Controllo di versione: la maggior parte degli ambienti di programmazione PLC non dispone di moderni strumenti di sviluppo software.
  • Limitazioni nei test: le funzionalità di unit test e simulazione sono spesso primitive.
  • Riutilizzabilità del codice: la logica è spesso strettamente accoppiata a specifiche configurazioni hardware.

Giorgio Barchiesi
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